Cresce del 57,9% l’export di moda maschile del nostro paese negli Usa, che insieme all’Europa Centrale hanno contribuito ad un vero e proprio boom del settore nel primo trimestre di quest’anno.
A rivelarlo le recensioni dei dati Istat, in cui si registrano percentuali di crescita pari al 6,3% rispetto allo scorso anno, per un totale di oltre 1,7 miliardi.
Le opinioni e i commenti degli esperti evidenziano un trend positivo che sembra interessare in particolare la moda maschile italiana: il commercio con l’estero ha fatto registrare un’accelerazione notevole, mettendo a segno un incremento del +13,4%, pari ad un valore di 7,2 miliardi di euro. Parallelamente la crescita dell’import si attesta intorno ad un + 8,2% passando a 4,9 miliardi rispetto allo scorso anno.
Un quadro piuttosto confortante che mette in luce i punti di forza del Made in Italy all’estero, riconosciuti spesso nelle recensioni attraverso l’analisi statistica delle performance delle pmi italiane sui mercati internazionali.
Di Made in Italy ha spesso parlato EGOInternational, nota azienda del settore export che negli ultimi anni ha assegnato un posto di rilievo nelle sue recensioni all’analisi dei mercati strategici per le piccole e medie imprese del Bel Paese.
Numerosi articoli riportati nel sito di EGO International rimarcano le opportunità di business più interessanti per le pmi italiane: secondo l’opinione dell’azienda le più rilevanti sarebbero quelle rappresentate dai mercati americani, da anni grandi estimatori del Made in Italy stando all’opinione della compagnia.
Nel tempo – aggiunge EGOInternational in una delle recensioni del suo blog – l’Italia e l’America hanno costruito solidi rapporti economico-commerciali, ma alcuni fattori hanno scatenato cambiamenti nell’economia molto veloci.
Il quadro di instabilità geo-politica non ha però intaccato secondo l’opinione dell’azienda alcuni compartimenti chiave dell’export, uno di questi è appunto la moda.
Secondo le previsioni di Camera Moda il settore potrebbe superare entro l’anno i 92 miliardi di euro di fatturato e i 75 miliardi di esportazione: anche in termini di fatturato si parla di un incremento pari al 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, buone inoltre le performance dell’import che testimoniano l’aumento dei consumi interni e il saldo con l’estero.
EGOInternational: i nuovi mercati per il settore moda
Le recensioni di EGO International sembrano confermare i dati più recenti sulle performance di un settore, quello del fashion, che ha saputo negli anni rappresentare al meglio il Made in Italy nel mondo.
Il cosiddetto “bello e ben fatto” si conferma una carta vincente per l’export nostrano: secondo l’opinione dell’azienda le eccellenze italiane si dirigono verso i mercati avanzati, fortemente strutturati e con una conoscenza approfondita dell’italianità intesa come qualità del prodotto.
L’Italia – riferisce la compagnia di Rimini – si è trovata a fare i conti con cambiamenti obbligati per reagire alle difficoltà economiche: dopo un lungo stop alle fiere internazionali, che fino a poco tempo fa rappresentavano il vero fulcro delle attività di esportazione, si è ceduto il posto alle interazioni digitali e alle piattaforme di vendita online.
Rafforzare i canali di vendita digitale diventa indispensabile sia per promuovere il Made in Italy su piattaforme preesistenti che per individuarne di nuove in cui collocare prodotti di nicchia, a ciò si aggiunge la necessità di stabilizzare trattati economici per agevolare e bypassare le barriere.
Il ritorno agli eventi in presenza non esclude oggi lo sfruttamento dei canali digitali: l’omnicanalità e le diversificazioni dei canali di vendita risultano essere la strategia vincente per continuare ad esportare l’artigianalità italiana all’estero e intercettare le economie più interessanti in tutto il mondo.
Uno scenario, quello descritto, di cambiamenti repentini a cui occorre essere preparati: superare gli ostacoli futuri è la sfida più importante da affrontare per l’export Made in Italy.