L’improvviso diffondersi della pandemia ha trasformato il 2020 nel più grande esperimento di “adattamento” sociale degli ultimi tempi, cambiando forse per sempre il nostro modo di concepire la vita di tutti i giorni e soprattutto il lavoro. Per gli autonomi e i liberi professionisti la sfida è stata doppia: senza la capacità di adattarsi e le attività di sostegno alle partite IVA durante il Covid, molti non ce l’avrebbero fatta.

Le misure messe in campo dal governo durante la prima ondata della pandemia, all’inizio della primavera, sono state implementate in estate e poi riviste durante l’autunno, con l’arrivo della seconda ondata. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda i fondi destinati alle partite IVA e le ultime decisioni prese dall’esecutivo.

Tutto sul Decreto Ristori e Decreto Ristori Bis

Il 27 ottobre 2020, insieme alle nuove misure legate al contenimento della pandemia e alla successiva suddivisione dell’Italia in zone rosse, arancioni e gialle, il governo ha approvato il cosiddetto Decreto Ristori, seguito poi a inizio novembre dal Decreto Ristori Bis.

I 5 miliardi messi in circolo per sostenere l’economia sono stati ripartiti in vario modo (compresi i redditi di emergenza e la cassa integrazione), ma hanno anche interessato gli autonomi.

In questa seconda fase, il sostegno alle partite IVA durante il Covid passa attraverso diversi interventi, tra cui i contributi a fondo perduto per le attività più colpite. Oltre a quelle che abbiamo sentito citare più frequentemente, come ristoranti, bar, alberghi, palestre, tassisti, cinema e teatri, rientrano nel Decreto Ristori alcune tipologie classiche di lavoratori con partita IVA, come ad esempio:

  • Musicisti
  • Artisti
  • Traduttori editoriali
  • Interpreti
  • Fotoreporter
  • Insegnanti di danza
  • Personal trainer
  • Wedding planner
  • Guide turistiche
  • Guide alpine

I contributi a fondo perduto fino al 200% spettano ai possessori di partita IVA con codice ATECO incluso nella tabella di riferimento e che possano dimostrare tramite fatture l’effettivo calo delle entrate.

Chi ne aveva già fatto richiesta nel maggio scorso lo ha ricevuto in automatico sul conto corrente indicato precedentemente intorno a metà novembre 2020. La somma erogata varia a seconda del tipo di attività e può essere nettamente più alta rispetto a quella precedente, proprio perché calcolata in base all’effettivo calo di fatturato.

Nel Decreto Ristori è stata inserita anche un’indennità speciale di 800/1.000 euro (a seconda della categoria) per i lavoratori stagionali del turismo e del settore termale, dello sport e dello spettacolo, anche autonomi, che negli ultimi mesi hanno ridotto o cessato del tutto la loro attività.

Vale la pena ricordare, tra le attività di sostegno alle partite IVA durante il Covid, anche la cancellazione della seconda rata dell’IMU relativa agli immobili destinati all’attività professionale e il credito d’imposta per i canoni di locazione relativi agli affitti per immobili non a uso abitativo.

In più, per le zone rosse d’Italia sono state messe in atto ulteriori manovre per sostenere aziende e partita IVA, come ad esempio la possibilità di posticipare al 30 aprile il pagamento di Irpef, Ires, Irap e imposte sostitutive per quelle aziende con compensi fino a 50 milioni di euro nell’anno 2019 e che dimostrino un calo del fatturato, nel primo semestre 2020, maggiore o uguale al 33%.

L’esempio positivo: il sostegno alle imprese durante il Covid a Padova

Le istituzioni locali si sono mosse in tutta Italia anche con attività mirate specificatamente al territorio. Alcune di esse sono particolarmente lodevoli, come quelle lanciate nella regione Veneto. In particolare, meritano una segnalazione i virtuosi interventi di sostegno alle imprese durante il Covid a Padova.

LaConfcommercio del capoluogo veneto ha attivato fin dall’inizio della crisi una task force dedicata alle aziende con un supporto per finanziamenti agevolati, gestione fiscale, gestione dei dipendenti, sicurezza, smartworking, affitti e mutui. Insieme si è lavorato quindi per trovare un equilibrio nuovo e superare il momento di difficoltà.

Il supporto alle aziende padovane si è sviluppato attraverso un canale informativo. Grazie anche alla preziosa collaborazione dei commercialisti che operano nella zona di Padova, come ad esempio il Servizio Contabile Italiano e molti altri ancora, gli imprenditori e i professionisti di zona hanno avuto modo di ottenere tutti gli strumenti necessari per portare avanti le proprie attività avendo un collegamento diretto con le istituzioni locali.

Inoltre, grazie ai gruppi di lavoro si è puntato a raccogliere una fotografia attuale della situazione economica, utile per imprenditori e Stato.