Stiamo vivendo l’avvento più strano di sempre. Manca poco più di un mese alla festa più bella dell’anno e ancora nessuno sa come sarà il Natale.
Tra le cose certe c’è che, come sottolineato da Coldiretti, il rischio è di vedere ben 13,5 milioni di alberi di Natale – veri – e stelle nelle case degli italiani. Il problema, che comporterebbe un drastico stop a una delle tradizioni simbolo delle feste, sarebbe legato a una errata interpretazione del DPCM firmato dal Presidente Giuseppe Conte lo scorso 3 novembre, giorno in cui è stata introdotta nel nostro Paese la divisione delle Regioni per fasce di rischio a seconda della diffusione e della gestione dell’emergenza del SARS-CoV-2.
Secondo quanto sottolineato dai membri della Consulta Florovivaistica di Coldiretti in una lettera inviata ai principali gruppi della GDO, alle istituzioni e a Federdistribuzione, alcune ordinanze locali avrebbero ordinato la chiusura dei negozi che si occupano della vendita di piante e fiori, andando, di fatto, in un senso diverso rispetto alle disposizioni del DPCM, che permette invece di mantenere questi negozi aperti in quanto considerati come punto finale della filiera agricola.
A questo quadro va aggiungersi un altro aspetto, ossia lo stop imposto alle attività commerciali con spazi caratterizzati da un’estensione superiori ai 200 metri quadri. Questo provvedimento, di riflesso, ha portato alla chiusura dei battenti tantissimi store che si occupano di commercializzare piante, fiori e utensili da giardinaggio.
Gli esperti di Coldiretti hanno posto l’accento anche sull’esistenza di ordinanze a carattere locale che hanno di fatto impedito agli ambulanti di piante e fiori di esercitare la propria attività all’interno dei mercati cittadini.
Il Natale arriva a novembre (almeno sui social)
Il quadro appena descritto dà vita a un contrasto strano se si pensa che, da diverse settimane, è associato a una tendenza mai vista prima, testimoniata anche da Letto Quotidiano: l’anticipazione delle decorazioni. Se secondo la tradizione il momento per fare l’albero di Natale arriva attorno alla prima settimana di dicembre – giorno più giorno meno a seconda della zona in cui si vive – basta aprire i social per rendersi conto che, già dalla metà del mese, diverse persone hanno iniziato a ‘vestire a festa’ la casa.
Tendenza che vede capifila i Ferragnez – che per la loro dimora in uno dei quartieri più esclusivi di Milano si sono affidati al genio creativo di Vincenzo D’Ascanio – quella del Natale a novembre è una moda che ha conquistato i social. Per rendersene conto, basta vedere le decine di migliaia di risultati che vengono restituiti con hashtag come #ChristmasInNovember.
Poco importa se, come evidenziato dal Codacons, la contrazione dei consumi nel periodo delle feste si aggirerà – ovviamente si tratta di un confronto con i dati del 2019 – attorno al 14,5% (percentuale che riguarda i regali, gli addobbi natalizi, articoli relativi alla cura della persona, viaggi, eventi).
L’associazione ha calcolato che, in media, la spesa sarà di 330 euro a famiglia contro i 386 dell’anno scorso. Tra i comparti che saranno interessati da una maggior riduzione della spesa troviamo chiaramente i viaggi e gli eventi (p.e. i concerti). Si spenderà meno rispetto al 2019 anche per articoli sportivi, gioielli e bijoux, abbigliamento.
Per quel che concerne la riduzione della spesa relativa all’alimentare, tra i cardini dei consumi in periodo delle feste, si prospetta un -5% rispetto allo scorso anno. A crescere sarà invece l’impegno economico per articoli hi-tech. La cosa non sorprende, se si pensa che, in questo stranissimo 2020, tantissime persone si sono trovate a dover dipendere dai device tecnologici in proprio possesso per poter lavorare.